La psicoterapia junghiana è una terapia psicoanalitica, con adattamenti al tempo presente, che cura la sofferenza legata ai sentimenti e alle emozioni profonde, cioè al nostro mondo interiore, che si esprime per simboli attraverso immagini (sogni, fantasie).
Le emozioni possono essere positive, e generare benessere, o negative , e causare malessere, ma la classificazione in positivo e negativo non appartiene all’inconscio, bensì alla mente razionale, abituata ad analizzare, confrontare e classificare in base ai risultati .
Dalla dinamica tra conscio e inconscio, tra esigenze logiche ed emotive, nasce il divenire della vita di ciascun individuo e il formarsi della personalità.
Quando questa dinamica tra coscio e inconscio si altera, possono presentarsi sintomi quali segnali di sofferenza e disagio.
Può succedere di sentirsi inadeguati, di vivere un malessere inspiegabile con ansia, paure, perdita di sicurezza e difficoltà ad affrontare la quotidianità.
La cura della parola
Attraverso l’ascolto e il dialogo si può esprimere il mondo interiore , a cui la psicoterapia dà risalto e spazio perché la personalità si possa esprimere nella sua essenziale totalità.
Lo scopo è il raggiungimento di un’armonia con la realtà circostante e il benessere psicologico e personale, per poter vivere la quotidianità ed esprimere tutto il proprio potenziale evolutivo.
L’analisi del profondo
Lo strumento principale della psicoterapia è l’indagine, attraverso la parola, del vissuto e delle emozioni, sogni, fantasie, esperienze, che esprimono il disagio e le delusioni di aspettative non riconosciute. Nei colloqui con lo psicoterapeuta possono esprimersi anche potenzialità inattive, che richiedono di manifestarsi ed evolvere nei diversi passaggi della nostra vita, che fatichiamo a riconoscere con gli schemi abituali, ma che reintegrandosi restituiscono significato all’esperienza umana